Rendiconto per cassa o competenza?
Il quadro normativo non fornisce una linea precisa su quale principio contabile
(cassa o competenza) debba prevalere per la contabilità condominiale.
Tuttavia, la prassi suggerisce di non limitarsi alla sola registrazione delle
entrate e uscite del periodo corrente.
In contabilità esistono due principi principali: il principio di cassa e il principio
di competenza.

  • Principio di cassa: i costi e i ricavi sono registrati nel periodo in cui si
    verificano effettivamente le uscite o le entrate di denaro.
  • Principio di competenza: la registrazione avviene quando i ricavi o i costi
    maturano, indipendentemente dal loro effettivo incasso o pagamento.
    Con l’introduzione dell’art. 1130-bis del Codice civile, a seguito della riforma
    220/2012, il legislatore ha stabilito un nuovo formato per il rendiconto
    condominiale, che mira a chiarire il contenuto e la procedura di approvazione,
    evitando discrepanze giurisprudenziali. Per approvare il bilancio condominiale
    non è necessario seguire un rigoroso formalismo contabile, purché le voci di
    entrata e uscita siano immediatamente comprensibili per i condomini. Come
    indicato dalla Cassazione (27639/2018), il rendiconto deve permettere ai
    condomini di valutare chiaramente la gestione economica per esprimere un
    voto consapevole.
    Il rendiconto condominiale, essenziale per la trasparenza, deve includere:
  1. Registro di contabilità: basato sul principio di cassa, con registrazioni delle
    operazioni effettive di entrata e uscita.
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  2. Riepilogo finanziario: contenente un quadro delle entrate, delle uscite,
    dello stato patrimoniale e dei fondi, applicando principalmente il principio
    di competenza.
  3. Nota sintetica esplicativa: descrive la gestione e le questioni in corso,
    fornendo ulteriori dettagli sul rendiconto.
    Altri documenti, come lo stato di ripartizione consuntivo e preventivo (art. 63
    delle disposizioni attuative del Codice civile), arricchiscono il fascicolo di
    rendicontazione.
    Il dibattito tra il principio di cassa e quello di competenza resta attuale. La
    giurisprudenza ha espresso pareri diversi:
  • Principio di cassa: secondo alcuni tribunali (Tribunale di Roma, 2017), il
    bilancio condominiale va redatto con criterio di cassa per agevolare la
    verifica delle singole voci da parte dei condomini. Anche il Tribunale di
    Oristano (2023) ha ribadito che il rendiconto deve basarsi sul principio di
    cassa.
  • Principio di competenza: altre pronunce (Cassazione 10815/2000;
    Tribunale di Udine, 2019) preferiscono il criterio di competenza, ritenendo
    che offra una rappresentazione più accurata dello stato patrimoniale
    condominiale.
    Recentemente, la Corte d’Appello di Milano (sentenza 1816 del 2023) ha
    attribuito all’amministratore una maggiore discrezionalità nella scelta del
    criterio contabile in base alla propria diligenza e alle dimensioni del
    condominio. Qualora la scelta contabile dell’amministratore sia specificata
    nella nota sintetica e approvata dall’assemblea, essa diventa vincolante.